Negli ultimi anni, il tema della Web Accessibility ha assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama digitale italiano ed europeo. La crescente attenzione nei confronti dell'inclusività online ha portato a importanti sviluppi normativi che coinvolgono direttamente anche il settore ecommerce, in particolare quello legato al fashion, dove design ed esperienza utente sono spesso al centro della strategia.
La Web Accessibility non è solo un tema etico: si tratta di un insieme di pratiche, regole e tecnologie volte a garantire l'accesso ai contenuti e ai servizi online da parte di tutte le persone, comprese quelle con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. Questo approccio si traduce nella progettazione di siti web, app e piattaforme digitali che possano essere utilizzate in modo efficace da chiunque, senza barriere.
Normative attuali e nuove scadenze: cosa cambia nel 2025
La normativa più rilevante per la Web Accessibility in Italia è la Legge Stanca (Legge 4/2004), che stabilisce l'obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di rendere accessibili i propri servizi digitali. Negli anni successivi, questo obbligo si è esteso ai privati con fatturati superiori a 500 milioni di euro, in base al D.Lgs. 76/2020. Ma il vero punto di svolta arriverà dal 28 giugno 2025, data in cui entrerà ufficialmente in vigore l'European Accessibility Act. A partire da questa data, tutti i prodotti e servizi digitali immessi sul mercato dovranno essere accessibili secondo le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines).
Cosa prevede l'Accessibility Act?
- Applicazione estesa a privati di qualsiasi dimensione, non solo grandi aziende.
- Obbligo di accessibilità per siti web, app, ebook, ATM, terminali self-service, software e documenti digitali.
- Sanzioni e contenziosi per chi non si adegua, indipendentemente dalla dimensione aziendale.

Le WCAG: standard di riferimento per l'accessibilità
Le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) sono le linee guida internazionali sviluppate dal W3C, che definiscono i criteri tecnici per rendere i contenuti web accessibili. Attualmente si fa riferimento alle WCAG 2.1, ma sono già disponibili le WCAG 2.2, che ampliano il numero di criteri per includere nuove esigenze, in particolare per utenti con disabilità cognitive e con disabilità temporanee. Le WCAG si basano su 4 principi fondamentali:
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Il principio della percepibilità si riferisce alla capacità di rendere i contenuti accessibili attraverso modalità diverse, in modo che possano essere recepiti da chiunque, anche da persone con disabilità sensoriali. Questo comporta, per esempio, l’inserimento di testi alternativi per le immagini, che consentono agli utenti non vedenti di comprendere ciò che viene mostrato grazie all’uso di screen reader. Analogamente, i contenuti audio devono essere accompagnati da sottotitoli o trascrizioni, affinché anche gli utenti sordi o ipoudenti possano accedere alle informazioni. La percepibilità richiede dunque una progettazione attenta, che considera molteplici canali di fruizione e che non dà mai per scontata una sola modalità di percezione.
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Il principio dell’usabilità riguarda la possibilità per ogni persona di interagire efficacemente con l’interfaccia digitale. Questo significa che il sito o l’app devono poter essere utilizzati con diversi strumenti e in diversi contesti, garantendo funzionalità e accesso a prescindere dalle capacità motorie, visive o cognitive degli utenti.
Un’interfaccia usabile permette, ad esempio, la navigazione da tastiera senza dover ricorrere al mouse, facilita l’interazione con comandi vocali, e rende visibili in modo chiaro gli elementi attivi come pulsanti e link. L’obiettivo è offrire a chiunque la possibilità di compiere ogni azione necessaria, come acquistare un prodotto o compilare un modulo, senza ostacoli o frustrazioni. -
Il principio della comprensibilità si concentra sulla chiarezza e coerenza con cui le informazioni vengono presentate e l’interfaccia strutturata. I testi devono essere formulati in linguaggio semplice e diretto, evitando ambiguità, tecnicismi non spiegati o frasi troppo lunghe. La disposizione degli elementi deve seguire una logica intuitiva, in modo che l’utente possa orientarsi facilmente e prevedere le conseguenze delle proprie azioni.
Anche il feedback visivo o sonoro deve essere comprensibile: ad esempio, una conferma chiara quando si invia un modulo o un messaggio di errore che spieghi come correggere un campo compilato in modo errato. La comprensibilità contribuisce a rendere l’interazione più sicura e meno stressante, soprattutto per chi ha difficoltà cognitive o linguistiche. -
Il principio della robustezza riguarda infine la capacità dei contenuti digitali di adattarsi e funzionare correttamente con le tecnologie assistive disponibili, oggi e in futuro. Un sito robusto è sviluppato con codice semantico e conforme agli standard internazionali, così da garantire la compatibilità con screen reader, browser vocali, tastiere alternative e altri strumenti di supporto.
Significa anche evitare soluzioni tecniche troppo rigide o dipendenti da un solo tipo di tecnologia. La robustezza assicura quindi che i contenuti rimangano accessibili nel tempo, indipendentemente dai cambiamenti nei dispositivi o nei software utilizzati dagli utenti, mantenendo l’efficacia e l’inclusività dell’esperienza digitale.
Ogni principio si declina in criteri di successo, divisi in tre livelli di conformità: A, AA, e AAA. Il livello AA è quello richiesto dalla maggior parte delle normative, inclusa quella europea.

A chi si applica la normativa?
A partire dal 2025, la normativa si applicherà a:
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Pubbliche amministrazioni e società partecipate.
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Aziende private di ogni dimensione che vendono o forniscono prodotti e servizi digitali.
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Siti ecommerce, app mobile, servizi online, terminali di pagamento, ebook, piattaforme bancarie.
Non si tratta più di una scelta opzionale o di un requisito "etico": la conformità alla Web Accessibility diventa obbligatoria per legge.
Le conseguenze dei mancati adeguamenti
Ignorare le norme sull'accessibilità può comportare diverse conseguenze:
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Sanzioni economiche fino al 5% del fatturato globale per le aziende non conformi.
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Contenziosi legali da parte di utenti che si sentono discriminati.
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Danni reputazionali importanti, soprattutto in settori come il fashion dove l'immagine conta.
Un sito non accessibile può essere oggetto di segnalazione all'AgID (Agenzia per l'Italia Digitale) o di denuncia in sede giudiziaria. Inoltre, potrebbe essere escluso da gare pubbliche o partnership con enti che richiedono la conformità agli standard.

Web Accessibility per l'ecommerce: perché adeguarsi ora
Nel mondo ecommerce, l'accessibilità non riguarda solo la conformità normativa, ma incide direttamente su:
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Customer experience: una UX inclusiva aumenta le conversioni.
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SEO: molte pratiche WCAG migliorano anche il posizionamento organico.
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Brand value: un sito accessibile trasmette attenzione e rispetto.
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Audience: si apre a milioni di utenti con esigenze specifiche.
Il caso del fashion ecommerce
Nel settore fashion ecommerce, in cui Made in Evolve opera da oltre 15 anni, design, estetica e performance devono convivere con i requisiti di accessibilità. Non si tratta di limitare la creatività, ma di ripensare il design in modo intelligente, tenendo conto di contrasto cromatico, navigazione da tastiera, struttura semantica del codice, alternative testuali per le immagini e chiarezza nei contenuti.
Come Made in Evolve affronta la Web Accessibility
In Made in Evolve, stiamo già adottando nuovi concept di sviluppo inclusivi per tutti i progetti ecommerce. Il nostro approccio parte da tre principi fondamentali:
1. Inclusività by Design
Ogni progetto viene disegnato tenendo conto delle linee guida WCAG 2.2 fin dalla fase di wireframe. Le interfacce sono progettate per essere intuitive, accessibili e mobile-friendly.
2. Testing e validazione tecnica
I nostri team utilizzano strumenti avanzati per testare la conformità ai criteri WCAG, sia in modo automatico che manuale. Offriamo audit di accessibilità, testing con screen-reader simulators, simulazioni di navigazione da tastiera e revisione semantica del codice HTML.
3. Integrazione nel ciclo di sviluppo
L'accessibilità non è un'aggiunta a posteriori: è parte integrante del ciclo di sviluppo. Utilizziamo framework moderni e componenti riutilizzabili che rispettano le best practices WCAG.

Soluzioni innovative per ecommerce accessibili
Per rendere i nostri progetti conformi e al tempo stesso all'avanguardia, proponiamo:
- Design System accessibili condivisi tra team e brand.
- Interfacce dark mode e high-contrast attivabili da parte dell'utente.
- Focus indicator e navigazione da tastiera nativa.
- Descrizioni testuali delle immagini (alt text) gestite dinamicamente.
- Componenti custom WCAG compliant.
Collaboriamo con partner tecnologici e consulenti specializzati per portare l'accessibilità ai massimi livelli, anche nei progetti più complessi e creativi.
La Web Accessibility come leva di business
Inclusività come vantaggio competitivo
Investire nella Web Accessibility non è solo un dovere normativo, ma rappresenta un’opportunità strategica per i business digitali. Un sito progettato per essere accessibile migliora l’esperienza utente per tutti, non solo per chi ha disabilità. Strutture chiare, navigazione semplice, contrasti visivi efficaci e testi ben leggibili riducono la frizione durante la navigazione e aumentano le probabilità di conversione.
Adottare un approccio inclusivo significa anche ampliare la propria audience potenziale: in Europa, oltre 80 milioni di persone vivono con una forma di disabilità. A queste si aggiungono utenti anziani, persone con limitazioni temporanee (es. infortuni, situazioni ambientali difficili), e chi utilizza dispositivi alternativi o connessioni lente. Rendere un ecommerce fruibile per tutti significa, di fatto, renderlo più efficace per ciascun utente.
La fidelizzazione è un altro elemento chiave: chi trova un sito facile da usare e inclusivo è più propenso a tornare e a parlare positivamente del brand. In mercati competitivi come il fashion ecommerce, l’attenzione all’accessibilità può diventare un elemento distintivo rispetto alla concorrenza.
Case study internazionali
Grandi aziende tech come Apple e Microsoft hanno fatto dell’accessibilità un pilastro della loro strategia. Apple integra strumenti nativi come VoiceOver nei suoi device, mentre Microsoft ha creato linee guida e tool di sviluppo accessibili per i propri prodotti e servizi cloud.
Negli Stati Uniti, la conformità all’Americans with Disabilities Act (ADA) ha portato numerosi siti pubblici e privati a riprogettare le proprie piattaforme per includere funzionalità accessibili. Ad esempio, la catena di hotel Marriott ha ottimizzato il proprio sistema di prenotazione online rendendolo utilizzabile da utenti non vedenti, migliorando al contempo l’intera UX.
Questi esempi dimostrano che accessibilità e innovazione possono procedere insieme, rafforzando il valore del brand e migliorando le performance digitali.

I benefici dell’accessibilità anche per utenti senza disabilità
UX migliorata per tutti gli utenti
Progettare un sito accessibile significa migliorare la qualità dell’esperienza digitale anche per chi non presenta disabilità. Strutture informative chiare, testi leggibili, elementi interattivi ben visibili e una navigazione semplificata aiutano tutti gli utenti a orientarsi meglio e a compiere azioni in modo rapido ed efficace.
Pensiamo, ad esempio, agli utenti senior con minore dimestichezza tecnologica, oppure a chi utilizza il sito in mobilità, con schermi piccoli o in condizioni ambientali sfavorevoli (luce solare diretta, rumori di fondo, connessioni lente). In questi casi, la presenza di font leggibili, pulsanti ben dimensionati e percorsi di navigazione lineari riduce errori, abbandoni e frustrazione.
In un mondo in cui il tempo di attenzione è ridotto e le alternative online sono infinite, un’esperienza utente semplificata è spesso la chiave per trattenere il visitatore e guidarlo fino alla conversione.
Miglioramento delle performance SEO e CRO
Molti degli accorgimenti previsti dalle linee guida WCAG hanno effetti positivi anche su SEO (Search Everywhere Optimization) e CRO (Conversion Rate Optimization). Ad esempio, l’uso corretto dei tag heading (<h1>
, <h2>
, ecc.) aiuta i motori di ricerca a comprendere la struttura dei contenuti e migliora l’indicizzazione.
L’aggiunta di testi alternativi alle immagini (alt text) permette a Google di interpretare meglio il contenuto visivo, rendendolo accessibile anche nei risultati di ricerca per immagini. Il codice HTML semantico, oltre a garantire compatibilità con tecnologie assistive, favorisce la scansione del sito da parte dei crawler e migliora la velocità di caricamento.
Un sito ben strutturato, chiaro e accessibile aumenta la fiducia dell’utente e riduce i drop-off nei funnel di conversione, contribuendo in modo diretto al raggiungimento degli obiettivi di business.
Verso un ecommerce senza barriere
L’accessibilità non è solo una questione di conformità: è una scelta strategica che riflette l’identità e i valori di un brand moderno e consapevole.
In Made in Evolve crediamo che un ecommerce accessibile sia anche un ecommerce più efficiente, inclusivo e orientato al futuro. Ogni progetto è un’occasione per costruire un’esperienza digitale aperta a tutti, senza compromessi sul design o sulle performance.
Il momento per agire è adesso. Se stai progettando un nuovo store o vuoi migliorare quello esistente, possiamo affiancarti con competenze, strumenti e soluzioni concrete.
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